
Scritto da Francesco Corigliano
Scritto da Francesco Corigliano
Scritto da Annarita Lista
In principio era il verbo fotografare. Dagherrotipi, cartoncini, carta-lucida, diapositive: tutta la coniugazione si svolge lungo gli ultimi due secoli, ci avvolge di carta, ci illumina di proiezioni, ci sorprende con lo sviluppo istantaneo delle scomode-costose e voluminose come una boule di Chanel, ma pur sempre affascinanti, Polaroid. Il digitale ha modificato modo e mercato delle foto: il parsimonioso uso dei rullini (mi chiedo per quanto tempo ancora continueremo a ricordarne il meccanismo di inserimento nelle macchine casalinghe) e il costo delle stampe riservavano gli scatti, accompagnati dalla rotella di ricarica del flash e di avanzamento della pellicola, a momenti di convivio, vestizioni a festa, soffi di candeline...
Read MoreScritto da antecritica
Articolo di Alessandra Pappaterra
Passiamo adesso alla seconda ramificazione, molto più in voga degli IDC nell’ultimo decennio e decisamente ancora non storicizzata, ma impegnata ugualmente nella diffusione di una (irraggiungibile) verità (ovviamente racchiusa nel loro stesso splendore). Parliamo dei fantomatici Hipster.
Seguendo la definizione fornita da Wikipedia, dicesi Hispter quella categoria di ragazzi bianchi, che alla fine degli anni Quaranta emulavano lo stile di vita jazz degli afroamericani.
Dicesi Hipter oggi persona di media cultura che nel suo cerchio di neuroni è vivamente convinta che la sua eccezionalità sia da ricercare nella settorializzazione del sapere più desueto e anonimo, con particolare riferimento a qualsiasi tipologia stile di vita che la massa non è in grad...
Read MoreScritto da Francesco Corigliano
Nebbia e cenere si dimostra una produzione interessante, nonostante l’approccio originale ad un tema non altrettanto particolare, e finisce col rientrare perfettamente nella tradizione romanzesca italiana.
La narrazione si fonda sul lento decadimento di un quarantenne, intellettuale fallito e disilluso ormai ridotto alla guida di uno scuolabus, che dopo la fine di una relazione amorosa resterà talmente ossessionato dalla donna perduta – Serena, che è, al contrario di lui, un’intellettuale di successo e affermata (nonostante una simile situazione di partenza) – da trasformarsi inconsapevolmente in un maniaco e, successivamente, in un omicida.
Attorno al protagonista Bruno – il quale racconta tutto in prima persona – ruotano una serie di personaggi secondari, minori di nome e di f...
Scritto da antecritica
C’era una volta una piccola biblioteca di paese, situata in un antico palazzo settecentesco del centro storico. Era anche ben fornita, se prendiamo in considerazione i parametri con cui le amministrazioni comunali ritagliano dei fondi per le attività sociali e culturali. Nella sala centrale si ergeva possente la statua in marmo del dedicatario della struttura, noto poeta locale del tutto ignorato dal resto dei centri limitrofi, per non parlare delle diramazioni che più contano, quindi a livello provinciale e nazionale.
Tutto il patrimonio librario della struttura era ben custodito in scaffali di legno di ciliegio, accuratamente riparati dalle vetrinette...
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Scritto da Francesco Corigliano
Un modo di pensare che ostenta – si badi bene, ostenta – una visione del giornalismo come capriccio, quasi un favore concesso da chi ha i soldi per poter far stampare quotidiani; una visione del giornalismo come storiella, chiacchiericcio di paese, ma di quel tipo di paese in cui si parla solo ...
Read MoreScritto da antecritica
Il discorso sul travestimento da intellettuale non si è assolutamente concluso con qualche paragrafetto illustrativo sulla branca meno interessante di questo social trend..
Oggi entreremo nel vivo della questione, analizzando le ramificazioni (forse troppe) atte a denominare coloro che sicuramente non sono ignoranti, avendo portato fin dall’infanzia un percorso di acculturazione, ma che per qualche incidente di percorso sociale hanno deciso di pretendere di dimostrare, anche ai soli passanti, una cultura sterminata e rivelatrice contenuta nelle loro possenti sinapsi.
Fuor di parafrasi, oggi parleremo degli Intellettuali del cazzo...
Read MoreScritto da Francesco Corigliano
In questi giorni si è letto e sentito molto in merito all’aumento delle tasse all’Unical. A causa dei nuovi parametri sul reddito, la seconda rata della retta annuale ha raggiunto, per alcuni, cifre esorbitanti. Per altri, invece, si è ridotta. Ma ciò di cui si parla, naturalmente, riguarda solo gli aumenti: e giù di critiche e controcritiche al sistema di tassazione, al Centro Residenziale, a quest’università che proprio non se ne può più, che diamine, noi ci dobbiam laureare.
Non entrerò nel merito riguardo la questione economica. Mi limiterò a dire che l’Unical era uno degli atenei dalle tassazioni meno onerose, prima di questo intervento, ma che una redistribuzione del carico delle tasse – se fatta con criterio – non può che giovare a tutti...
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